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Pedagogia del Riconoscimento
Le minoranze presenti in una nazione possono frequentemente aver vissuto esperienze di svalutazione della propria storia comunitaria che, se mantenute silenti o silenziate in nome della supremazia del carattere nazionale, possono condurre a reazioni oppositive. La Pedagogia del riconoscimento può diventare uno strumento in grado d’elaborare processi formativi, a partire dal recupero di vicende passate. Per chiarire l’approccio legato al concetto di riconoscimento, è utile fare riferimento a quanto sperimentato dalla storica Elke Gryglewski (2013), oggi amministratrice delegata della Fondazione Memoriali della Bassa Sassonia e responsabile del Memoriale di Bergen-Belsen: nella sua attività formativa svolta presso il Gedenk und Bildungsstätte Haus der Wannsee-Konferenz (Centro educativo e memoriale della Conferenza di Wannsee)[1]. Gryglewski ha organizzato esperienze educative rivolte ai giovani berlinesi: tra i fruitori delle opportunità formative c’erano anche ragazze e ragazzi di origine arabo-palestinese e turca per i quali non risultava affatto scontata né immediata la percezione di alcuni eventi storici, come elementi fondanti nella costruzione delle democrazie del secondo dopoguerra (si pensi ad esempio al valore simbolico che la conoscenza della Shoah ebraica ha assunto nel contesto tedesco ed europeo rispetto al contesto Mediorientale). Per le minoranze, l’avvicinamento alla storia e alla memoria pubblica elaborata dalle maggioranze può assumere l’aspetto di un’imposizione che cancella ed emargina il proprio racconto del passato e può rischiare di produrre conflitti. Pedagogia del riconoscimento significa, per prima cosa, la costruzione di uno spazio comune (materiale e immateriale) di narrazione nel quale possa avvenire l’ascolto del narrare e del narrarsi (un patrimonio culturale da rielaborare nella relazionalità): un contesto di confronto che può essere costruito proprio attraverso la scuola e che si apre alle relazioni interne ed esterne alle classi e all’intero istituto.
[1] Il Gedenk und Bildungsstätte Haus der Wannsee-Konferenz è situato nella villa di Wannsee dove, nel gennaio 1942, si tenne la conferenza di Wannsee durante la quale i nazisti conteggiarono gli ebrei d’Europa definendone lo sterminio fisico per motivi di razza. In quello stesso sito sorge oggi un centro per l’educazione ai temi della storia e memoria del Novecento. URL: https://www.ghwk.de/de/ (Ultimo accesso: ottobre 2024).